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PROSTATITE

 

Con il termine Prostatite si definisce un’infezione o una flogosi (infiammazione) della ghiandola prostatica.Nella maggior parte dei casi è dovuta a un’infezione batterica, e in questi casi si parla di Prostatite Batterica.Può avere un’insorgenza acuta,o avere un andamento cronico nel tempo. Spesso a uno o più episodi acuti può far seguito una cronicizzazione del quadro e/o dei disturbi.
Nel caso in cui le indagini colturali escludano la presenza d’infezioni si parla di Prostatite a-batterica;anche questa entità può avere un andamento acuto o cronico.La Prostatite
a-batterica viene oggi inquadrata, insieme ad
altre entità simili (prostatodinia, prostatosi) nella sindrome cronica del dolore pelvico (CPPS).
In questa sindrome, più spesso che nella Prostatite batterica,il primum movens è da identificarsi nel cattivo funzionamento del collo vescicale (Ostruzione Cervico Uretrale),che provoca una sofferenza diffusa del parenchima prostatico,con flogosi e ristagno delle secrezioni negli acini ghiandolari,terreno ideale per lo sviluppo di infezioni.Epidemiologia Si stima che circa il 50%degli uomini soffriranno di prostatite almeno una volta nel corso della loro vita.La prevalenza globale è attorno al 5-14%.
Può insorgere a qualunque età; la presenza di un’Ipertrofia Prostatica, di una Sclerosi o di un Ipertono del collo vescicale,sono cause predisponenti.Sintomatologia La differenza sostanziale tra la sintomatologia delle forme acute e delle forme croniche è data dall’entità dei disturbi.Nella forma acuta l’insorgenza è rapida, spesso con febbre e,nella maggioranza dei casi
il paziente non ha notato precedenti sintomi premonitori (peraltro spesso presenti, come nel caso di pazienti con iniziali sindromi ostruttive).
Prostatite Acuta
Si presenta con comparsa improvvisa di febbre, dolore nelle regioni perineale (tra lo scroto e l’ano),sovrapubica e alla parte bassa della schiena. Sono presenti sintomi urinari irritativi, come aumento della frequenza minzionale con scarsi volumi (specialmente la notte),bruciore
al momento della minzione e un senso di urgenza
ma anche sintomi urinari ostruttivi,come difficoltà nella minzione (a urinare),sgocciolamento, indebolimento del getto urinario con incapacità
a svuotare del tutto la vescica,sino alla ritenzione urinaria.Durante l’esplorazione rettale la digitopressione della ghiandola prostatica suscita un forte dolore,con la fuoriuscita dall’uretra di secrezioni visibilmente,infiammatorie,anche corpuscolate.
Una prostatite acuta batterica non diagnosticata e trattata per tempo,può evolvere sino allo sviluppo di un Ascesso Prostatico.
Prostatite Cronica
Una prostatite si definisce cronica quando i sintomi perdurano per un periodo di tempo superiore
ai 3 mesi.I pazienti con prostatite cronica
non presentano normalmente febbre.
La sintomatologia dolorosa e i sintomi urinari sono simili quelli della prostatite acuta,ma di entità minore e,spesso, perduranti nel tempo.
Diagnosi 
Nella maggior parte delle prostatiti batteriche (circa l’80%),sia acute che croniche,il patogeno responsabile dell’infezione è l’Escherichia Coli. Altri batteri meno frequentemente coinvolti sono Enterococco,Pseudomonas aeruginosa, Klebsiella,Proteus,Serratia,e Enterobacter aerogenes.La prostatite viene quindi diagnosticata in base alla presentazione clinica del paziente, all’esame obbiettivo,e con l’ausilio degli esami colturali mirati :delle urine, delle secrezioni prostatiche fuoriuscite durante l’esplorazione rettale (esame obiettivo della prostata) e, se indicato,dello sperma (test di localizzazione batterica secondo Meares & Stamey).
Questi esami sono di norma sufficientima il quadro
clinico può essere ulteriormente completato da un uroflussometria,dallo studio del residuo urinario post minzionale e da una eventual ecografia
trans-rettale.

Terapia
Gli antibiotici più usati nel trattamento della prostatite batterica sono i fluorochinolonici,la scelta comunque non può prescindere dall’antibiogramma.In caso di ritenzione urinaria,si può ricorrere al cateterismo intermittente (cioè all’evacuazione delle urine senza lasciare il catetere in sede).Il trattamento antibiotico può essere affiancato dall’uso di altre classi di farmaci, quali gl’integratori con effetti anti-edemigeno ed anti-flogistico (Serenoa Repens),farmaci con effetto antidolorifico e contemporaneamente anti-infiammatorio (FANS, etc.),farmaci per ridurre la sintomatologia urinaria e facilitare la minzione (alfa-litici e inibitori della 5a-reduttasi).

 


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