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 DISFUNZIONE ERETTILE (D.E.)

 

 

Per Disfunzione Erettile (D.E.) si intende una persistente o ricorrente incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione peniena adeguata per il completamento della attività sessuale. La disfunzione erettile si classifica, secondo l’eziologia, in organica e psicogena.
La disfunzione è psicogena quando insorge in un paziente senza fattori di rischio particolari, in cui non si riesce a trovare una causa del problema.
Nella maggior parte dei casi, però, la disfunzione è su base organica, cioè vascolare. Si stima che il 35% degli uomini sposati con più di 60 anni soffra attualmente di deficit erettile.

Possono rappresentare un fattore di rischio per la D.E.                 
1) Disordini a carico del sistema nervoso centrale o periferico : traumi o patologie che vadano ad agire sul midollo spinale, causando un deficit di conduzione nervosa; traumi o neuropatie causanti deficit di neurotrasmissione periferica (diabete mellito, deficit vitaminico, abuso alcolico cronico); la chirurgia prostatica o la chirurgia rettale, effettuate non utilizzando la tecnica nerve-sparing.
2) Disordini psicologici: tutti i disordini psicologici (in particolare la S. ansioso/depressiva) possono causare od aggravare un deficit erettile
3) Disordini ormonali che conducano ad uno stato diipogonadismo.    
4)Disordini a carico del sistema cardiovascolare che conducano ad un danno arterioso e venoso (Diabete, Ipertensione, Cardiopatia ischemica, Aterosclerosi)
e le correlate terapie.              
5)Tabagismo, etilismo, uso di droghe.

Trattandosi di una patologia a genesi multifattoriale il suo studio prevede varie tipologie di indagine a) Profilo ormonale indispensabile per escludere la presenza
di un ipogonadismo.    
b)Valutazioned del metabolismo glucidico per escludere un diabete misconosciuto.     
c)Valutazione doppler dell’aorta addominale e dei suoi tronchi maggiori ed in particolare dei vasi penieni.
La valutazione del sistema arterioso addominale e del distretto corporeo inferiore è importante poiché la D.E. su base organica può essere la prima manifestazione di patologie arteriose più gravi. L’esame penieno può essere eseguito a riposo o dopo l’induzione di un’erezione artificiale mediante l’iniezione nei corpi cavernosi di prostaglandine. Con questo esame viene esaminata l’emodinamica peniena (flussi arteriosi e venosi) che permette di discriminare tra disfunzione arteriosa (deficit di portata a carico delle arterie cavernose), disfunzione venosa (deficit nel meccanismo venoso che permette una fuga di sangue dal pene) o disfunzione mista 
D) Valutazione con uno speciale apparecchio (Rigiscan) delle erezioni notturne: con tale esame vengono valutate le fisiologiche erezioni notturne (principalmente impiegato per escludere un deficit erettile su base psicogena)
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Terapia

La prima azione terapeutica consiste nell’identificare e rimuovere eventuali fattori iatrogeni responsabili della D.E. (alcuni farmaci anti-ipertensivi) e nel modificare le abitudini di vita dannose (tabagismo, alcoolismo, tossicodipendenze). Una volta escluse le patologie sistemiche responsabili di D.E. (o durante il loro trattamento) si può procedere con i farmaci a somministrazione orale che agiscono inibendo l’enzima fosfodiesterasi di tipo 5 (vardenafil, sildenafil, tadalafil)
e che potranno essere somministrati al bisogno o con cadenza giornaliera. I soggetti refrattari a questi farmaci potranno giovarsi  della farmacoterapia intracavernosa (F.I.C.), trattamento consistente nell’iniezione locale, nei corpi cavernosi, di farmaci vasoattivi (le più usate sono
la prostaglandine). Come ultima chance, nei casi più gravi, si ricorre alla chirurgia protesica, che consiste nell’impianto di protesi peniene. Si tratta di un impianto chirurgico, volto a simulare la fisiologica erezione peniena, mediante il posizionamento di due cilindri espansibili all’interno dei corpi cavernosi, collegati ad
un interruttore (posizionato solitamente all’interno dello scroto) e ad un serbatoio (posizionato a livello intra addominale). All’occorrenza, utilizzando l’interruttore,
si provoca la fuoriuscita del liquido dal serbatoio verso
i cilindri idraulici all’interno dei corpi cavernosi, che gonfiandosi, simulano un’erezione naturale
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