1. Ho visto sangue nelle urine
Cosa devo fare?
La presenza di sangue nelle urine si definisce ematuria e va sempre valutata con grande attenzione; si definisce macroscopica se il sangue è visibile a occhio nudo, microscopica se la presenza di sangue è rivelata dall'esame delle urine. Le cause più' frequenti sono la calcolosi delle vie urinarie, le infezioni ma anche i tumori si manifestano con questo segno. Se il sangue si osserva solo all'inizio della minzione (ematuria iniziale) l'origine più probabile è prostatica o dal collo vescicale; se il sangue si osserva al termine della minzione (ematuria terminale) la ematuria ha più' frequentemente una origine vescicale, mentre se le urine sono rosse dall'inizio alla fine della minzione (ematuria totale) si pensa ad una ematuria di origine alta, cioè ureterale o renale. L’algoritmo per studiare un paziente con ematuria prevede, nell’ordine, urinocoltura, citologia urinaria, ecografia apparato urinario, cistoscopia, urografia o urotac. Si deve comunque escludere sempre la presenza di un tumore delle vie urinarie.
2. Ho visto sangue nello sperma
Cosa devo fare?
La presenza di sangue nello sperma, definita emospermia, e' quasi sempre indicativa di una infiammazione o infezione della Prostata e/o delle Vescicole Seminali (prostatite, vescicolite, prostato-vescicolite). Tipicamente si presenta nell'uomo giovane, ma può manifestarsi anche dopo i 50 anni. E' un sintomo che allarma molto, ma che raramente è segno di patologie importanti. La terapia è anti-infiammatoria (come i prodotti a base di Serenoa Repens, farmaci specifici per prostata e vescicole seminali) e antibiotica (preferibilmente fluorochinolonici, farmaci che penetrano bene in quei tessuti) in caso di colture positive per la presenza di un’infezione. Altra causa meno frequente è la calcolosi prostatica. In alcuni casi è consigliabile anche l’associazione con alfa-litici, farmaci che migliorano la minzione. Solitamente, dopo un episodio di emospermia, lo sperma mantiene per alcuni giorni una colorazione che passa dal rosso vivo dei primi momenti, al rosso scuro, al marrone. La emospermia può ripresentarsi nel tempo.
3. Ho fatto l'esame del PSA ed e' risultato elevato
Cosa devo fare?
Il PSA (antigene prostatico specifico) e' il principale marcatore per il tumore della prostata. Si consiglia di eseguire il test del PSA una volta all'anno, già dopo i 40 anni di età. I valori del PSA possono risultare alterati anche in caso di flogosi/infezione prostatica (prostatite), di ipertrofia prostatica, dopo una visita o una ecografia prostatica, e anche dopo attività sessuale. Un aumento del PSA richiede comunque una valutazione urologica, che inizierà con la valutazione obiettiva della prostata (esplorazione digitale trans rettale) e proseguirà con le indagini del caso, che possono arrivare sino all’esecuzione di una biopsia prostatica, in caso di sospetto tumorale.
4. In cosa consiste la biopsia prostatica?
La biopsia prostatica consiste nell'eseguire una serie di microprelievi di tessuto dalla prostata stessa, che verranno esaminati dall’Istologo per escludere la presenza di un tumore. Può eseguita per via Perineale (preferibile) o per via trans rettale, sempre sotto guida ecografica transrettale e con l'utilizzo di anestesia locale. E' importante eseguire un numero di prelievi sufficienti per essere certi di ottenere un "mappaggio" completo della prostata. Il numero dei prelievi può dipendere anche dal volume prostatico: più' grande è la prostata maggiore il numero dei prelievi. La procedura viene accompagnata da una profilassi antibiotica. Viene quasi sempre eseguita in regime ambulatoriale, salvo rare eccezioni, come i pazienti che utilizzano terapia anti-coagulante o coloro che necessitano di una narcosi.
5. Che cosa è il PCA3 ?
Il PCA3 e' un test che viene eseguito sulle urine, subito dopo un massaggio prostatico tramite esplorazione rettale. L'esame ricerca un particolare gene associato al tumore della prostata. Questo nuovo test non è sostitutivo del PSA e non deve essere usato in tutti i pazienti. L’indicazione originale per questo test erano i pazienti già sottoposti a biopsia prostatica risultata negativa, ma con sospetto di neoplasia ancora concreto. In questi casi un PCA3 completamente normale, può consigliare di soprassedere ad una nuova biopsia. Attualmente il dosaggio del PCA3 viene utilizzato con indicazioni più ampie.
6. Ho una prostata ingrossata
e senza segni di tumore
Devo necessariamente toglierla?
Una prostata ingrossata presenta un’indicazione chirurgica nel caso in cui determini una Ostruzione Cervico Uretrale, cioè quando è responsabile di un ostacolo al normale svuotamento della vescica. I disturbi più frequenti sono la riduzione della forza del getto urinario, la necessità di urinare in più tempi e frequentemente, e la sensazione d’incompleto svuotamento della vescica al termine della minzione. Spesso l’entità dei sintomi lamentati dal paziente è considerevolmente inferiore al grado di ostruzione. La valutazione urologica permetterà di definire la reale entità dell’ostruzione e la conseguente indicazione terapeutica (che nelle fasi iniziali potrà essere farmacologica).
7. Sento parlare di laser per la prostata
In cosa consiste?
L’intervento con il laser per il trattamento di una Ipertrofia Prostatica è indicato nei pazienti con disturbi della coagulazione, e che pertanto non possono essere sottoposti alla Resezione Trans Uretrale della Prostata (TURP) con corrente bipolare, intervento che attualmente viene considerato il Gold Standard (migliori risultati con minori effetti collaterali) per il trattamento di questa patologia. Altra indicazione sono le prostate particolarmente voluminose, che altrimenti richiederebbero un intervento a cielo aperto, mentre il laser viene utilizzato per via endoscopica, perciò meno invasiva. |